marcogrimaldi.com

Letteratura, scuola, società

Mese: Aprile 2020

Dante e le donne. Contro gli studi di genere

1. In una delle scene migliori di Casino Royale, James Bond (Daniel Craig) incontra per la prima volta Vesper (Eva Green), il funzionario del governo britannico incaricato di consegnargli il denaro necessario per affrontare il nemico di turno, che significativamente si chiama Le Chiffre (‘La Cifra’). Vesper si siede all’improvviso davanti a Bond in treno e dice solo: «I’m the money» (‘Io sono i soldi’). La battuta è efficace perché tratteggia bene il personaggio e racchiude il senso del film: una donna chiusa nel suo ruolo di genere (la femme fatale), interamente dominata dal denaro (che cercherà di rubare per salvare l’uomo che ama, che non è Bond), un potere inarrestabile che è tutto in mano agli uomini, che siano buoni (Bond) o cattivi (Le Chiffre). Questo è Casino Royale. Ma a nessuno, credo, è venuto in mente di accusare gli sceneggiatori (o Ian Fleming) di non aver immaginato una donna meno bella e più intelligente, meno vittima e più libera. Nessuno, in altre parole, ha preteso che Vesper e Bond non fossero quello che dovevano essere. Per qualche strana ragione questo è invece ciò che accade spesso con Dante e con la letteratura medievale. 

Leggi tutto

image_printStampa

Come nasce la Storia. Su Francesco De Sanctis e la letteratura italiana

Qualche anno fa ho scritto un saggio per spiegare come e in che contesto nasceva la “Storia della letteratura italiana” di Francesco De Sanctis e perché fu un’opera rivoluzionaria. Il 25 aprile mi pare una buona occasione per tornare sull’argomento.

Come si racconta la storia della letteratura nell’epoca di Facebook e di Wikipedia? Se non si crede più nei concetti storiografici del Novecento, se la scuola non riesce a far sì che gli studenti si riconoscano nel processo storico che chiamiamo Risorgimento, nell’Unità d’Italia, nella Liberazione, che cosa resta del più grande classico della nostra critica letteraria, la Storia della letteratura italiana di De Sanctis?

Leggi tutto

image_printStampa

Il futuro di Dante

1. Tutti, prima o poi, ci siamo chiesti che cosa ci riserva il futuro. E tutti ricordiamo qualche canzone che parla del futuro. A me vengono in mente Leonard Cohen (The Future: «Give me crack and anal sex / Take the only tree that’s left / and stuff it up the hole / in your culture»), i Blur (The Universal: «This is the next century / Where the universal’s free / You can find it anywhere / Yes, the future has been sold»), i Baustelle (Il futuro: «Il futuro desertifica / la vita ipotetica») e Lucio Dalla, per Il motore del Duemila («Noi sappiamo tutto del motore / questo lucente motore del futuro / ma non riusciamo a disegnare il cuore / di quel giovane uomo del futuro») e soprattutto per Futura: «Dove sono le tue mani / aspettiamo che ritorni la luce / di sentire una voce / aspettiamo senza avere paura, domani».

Leggi tutto

image_printStampa

Gender, scuola e ideologia

Chi discute di ideologia dovrebbe farlo a partire dai significati correnti del termine. Non mi pare che sia andata così nel dibattito sul gender e il suo ruolo nella scuola.

Leggi tutto

image_printStampa

Perché Dante non era narcolettico

Fino a qualche tempo avrei detto che in Italia il prestigio della scienza fosse in crisi. Lo pensavo soprattutto leggendo le invettive contro i “professoroni”, riflettendo sul successo di programmi come Voyager o meravigliandomi per la diffidenza verso i vaccini o la diffusione del terrapiattismo. Ma più temibile del disprezzo per la scienza è lo scientismo.

Leggi tutto

image_printStampa

La letteratura migrante

Un buon esempio di rapporto problematico tra letteratura, realtà e ideologia è rappresentato dalla tradizione di studi su un settore molto particolare della letteratura italiana, la cosiddetta letteratura migrante, della migrazione o italofona, ossia il complesso degli scritti prodotti in italiano dagli immigrati (principalmente quelli di prima generazione).

Leggi tutto

image_printStampa

Da Dante a Galileo (con Odifreddi)

C’è chi crede che esistano una mente scientifica (come quella di Newton e Galileo) e una mente letteraria (come quella di Dante). E c’è chi crede che oggi, a scuola e nella cultura condivisa, ci sia bisogno di più Galileo e di meno Dante. Ma tra Dante e Galileo non dovrebbe esserci conflitto. C’è solo se allo studio della storia e alle argomentazioni razionali si sostituiscono gli aneddoti e il paradosso e se il gusto della provocazione conta più della soluzione dei problemi.

Leggi tutto

image_printStampa

Le canzoni e la letteratura. Sul Nobel a Bob Dylan

Nel 2016 il Nobel per la Letteratura è stato assegnato a Bob Dylan. Per la prima volta il premio non andava a uno romanziere, a un poeta, a un drammaturgo, ma a un musicista, «for having created new poetic expressions within the great American song tradition» 1. Qualche giorno dopo, cercavo di spiegare perché il Nobel a Dylan è una rivoluzione. Quelle riflessioni – con una postilla – mi sembrano ancora valide.

Leggi tutto

image_printStampa

Notes:

  1. Questa è la motivazione dell’Accademia; cfr. https://www.nobelprize.org/prizes/literature/2016/dylan/facts/.

Il Duecento a scuola

Come si insegna la storia della letteratura italiana nei licei al tempo di Facebook? E come si insegna – e come si scrive – la storia delle origini e del primo secolo della nostra letteratura? Che cosa si insegna, dato che è necessario selezionare? E, soprattutto, come si stimola la curiosità degli studenti per testi scritti in un’epoca di cui spesso ignorano le principali coordinate storiche, in una lingua sempre più distante dalla loro e che richiede competenze specifiche per essere compresa; testi che parlano di cose interessanti, come l’amore, che sembrano semplici e in realtà sono molto difficili? 

Leggi tutto

image_printStampa

Dante e io

1. Una delle prime cose che ci insegnano a scuola sul nostro più grande scrittore, Dante – subito dopo averci comunicato che è stato il più grande – è che, in buona sostanza, sappiamo tutto della sua vita. E non intendo dire solo che della biografia di Dante si conosce relativamente molto (anche se la documentazione diretta non è abbondante); intendo dire che in Italia siamo portati a vedere in Dante il supremo esempio di quella capacità positiva, tipica della poesia premoderna, di pretendere di dire la “verità”: un uomo, quindi, che ha opinioni solide e convinzioni incrollabili, che ha molti dubbi ma sa come affrontarli e risolverli e che pur assumendo cento maschere (i molteplici personaggi della Commedia) prova un’empatia rigidamente regolata dalle sue convinzioni etiche (il personaggio di Dante ha pietà di Paolo e Francesca; l’autore della Commedia li condanna senza riserve) e in tutte le sue opere poetiche (Rime, Vita nuovaCommedia) è ovunque e sempre presente, come un dio che si incarna continuamente.

Leggi tutto

image_printStampa

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén