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Letteratura, scuola, società

Categoria: Società

Dante 1921: la violenza, la storia e la nuova filologia

1. Il 15 maggio 1921 si svolgono le elezioni più insanguinate della storia d’Italia, le elezioni che sanciscono la fine del voto libero. E il 1921 è un anno di attentati che cambiarono il volto del paese e, più in generale, un momento di cesura per l’avvento del fascismo. Alla fine del ’21 c’è ormai in Italia un movimento armato con migliaia di militanti che sarebbe giunto al potere attraverso assassini, persecuzioni, esili e violenze contro ogni tentativo di opposizione.

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Dante, Carmelo Bene e l’anniversario della strage

di VALERIA FLAMINI e MARCO GRIMALDI

[Questo articolo è già uscito su Le parole e le cose il 31 luglio 2021]

Ho dedicato questa mia serata, da ferito a morte, non ai morti ma ai feriti dell’orrenda strage. (Carmelo Bene)

1. Nell’anno di Dante, a settecento anni dalla morte, c’è un altro importante evento dantesco da commemorare. A Bologna, il 31 luglio 1981, Carmelo Bene, allora al culmine della popolarità, pronuncia dal primo balcone della Torre degli Asinelli la sua celebre Lectura Dantis (audio e video si trovano facilmente sul web; esistono poi un dvd e un audiolibro; su Raiplay c’è la reinterpretazione che ne fece lo stesso Bene nel 1997).

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Cosa significa essere Roth


[Una versione più breve di questo articolo è già uscita su Insula Europea il 22 maggio 2020, col titolo Tutto è permesso e nulla conta. Su Philip Roth]


Sur cette terre il y a une chose effroyable, c’est que tout le monde a ses raisons  (Jean Renoir, La règle du jeu)

1. Il giavellotto

Perché leggiamo un romanzo? Per imparare, per pensare, per divertirci, per smettere di pensare? Che cosa chiediamo a un romanzo? La verità sul mondo e sugli uomini? Di farci vedere quello che non conosciamo? Qualche ora di piacere? Forse tutte queste cose insieme, ma io credo che molte persone cerchino nei romanzi soprattutto un insieme di corrispondenze con quello che è accaduto o che potrebbe accadere nella loro vita e in particolare con quello che di volta in volta considerano più importante. O almeno è questo che cerco io. 

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Sulla rabbia

11 maggio 2020

Dopo due mesi di isolamento, mi accorgo di provare un sentimento nuovo: la rabbia. Perché? In fondo sono un privilegiato: insegno all’Università, posso continuare a fare il mio lavoro e mi pagano lo stesso. La mia famiglia sta bene e non conosco direttamente nessuno che si sia ammalato o che sia morto. Vivo a Roma e gli amici e i conoscenti stanno vivendo un’esperienza sostanzialmente simile alla mia, anche nel privilegio: quasi tutti sono accademici o dipendenti pubblici e privati e nessuno di loro si è ritrovato senza lavoro o ha dovuto chiudere un’attività.

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Gender, scuola e ideologia

Chi discute di ideologia dovrebbe farlo a partire dai significati correnti del termine. Non mi pare che sia andata così nel dibattito sul gender e il suo ruolo nella scuola.

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