1. La Commedia è forse in assoluto l’opera letteraria nella quale è più esplicito quel meccanismo per cui tutti tendiamo a riconoscere la nostra esistenza individuale nelle storie che leggiamo, antiche e moderne, cercando qualcosa che ci riguardi profondamente e che sia ancora vivo, presente, attuale.
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[Ripubblico qui un dialogo con Marco Pacioni apparso sulla rivista «Frontiere della psicoanalisi» (vol. 2 2021, pp. 397-407) con il titolo “Dante: ricapitolazioni autobiografiche e resistenze della storia”.]
1. Quando Dante diventa Dante
Quand’è che Dante diventa Dante? Oggi, all’epoca delle letture pubbliche, dei podcast, dei videogiochi e dei fumetti ispirati alla Commedia e delle iniziative organizzate, in varie parti del mondo, tra il 750° anniversario della nascita nel 2015 e il 700° della morte nel 2021, siamo abituati a pensare a Dante, in tutto il mondo, come al “sommo poeta”, al “padre della lingua italiana”.
di VALERIA FLAMINI e MARCO GRIMALDI
[Questo articolo è già uscito su Le parole e le cose il 31 luglio 2021]
Ho dedicato questa mia serata, da ferito a morte, non ai morti ma ai feriti dell’orrenda strage. (Carmelo Bene)
1. Nell’anno di Dante, a settecento anni dalla morte, c’è un altro importante evento dantesco da commemorare. A Bologna, il 31 luglio 1981, Carmelo Bene, allora al culmine della popolarità, pronuncia dal primo balcone della Torre degli Asinelli la sua celebre Lectura Dantis (audio e video si trovano facilmente sul web; esistono poi un dvd e un audiolibro; su Raiplay c’è la reinterpretazione che ne fece lo stesso Bene nel 1997).
[Questo articolo è già uscito su “Insula Europea” il 31 maggio 2021]
1. L’anno di Dante, il 2021, sarà ricordato non solo per le moltissime iniziative organizzate in Italia e nel mondo, ma soprattutto per alcune pubblicazioni destinate a durare, a partire dalle due edizioni della Commedia che vedranno presto la luce: quella a cura di Giorgio Inglese nell’àmbito dell’Edizione Nazionale della Società Dantesca Italiana e quella realizzata dall’équipe diretta da Paolo Trovato. Ma il 2021 è anche l’anno giusto per annunciare delle nuove scoperte. E tra quelle più importanti ci sono senz’altro le testimonianze della Commedia riemerse grazie alle ricerche di alcuni studiosi legati all’Università di Pavia.
Il 25 marzo, in occasione del Dantedì 2021, è uscita la seconda edizione del mio Dante, nostro contemporaneo. Perché leggere ancora la ‘Commedia’ (Castelvecchi).

L’Università di Bergamo, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, ha avviato una Lectura Dantis Bergomensis, parte del progetto UniBg per Dante 2021 diretto dal Magnifico Rettore Remo Morzenti Pellegrini. Gli organizzatori (Marco Sirtori, Thomas Persico ed Enzo Noris, con la collaborazione di Rino Caputo e Riccardo Viel) mi hanno chiesto di tenere una lezione su L’architettura della ‘Commedia’.
Ho scelto di registrarla nel Casino Giustiniani-Massimo in Laterano, a Roma, tra gli affreschi dei Nazareni dedicati al poema dantesco. Qui trovate il link al filmato, diretto e montato da Paolo Giacomini. L’introduzione musicale è di Marco Sirtori. Del coordinamento e della location si è occupata Valeria Flamini, che ha avuto l’idea di tenere la lezione nel Casino.
In quante parti è divisa la Commedia? Tre, diranno tutti. Ma c’è anche un’altra risposta. Lo spiego qui, in un video della serie 5 minuti con Dante, ideata da Enzo Noris, Thomas Persico e Marco Sirtori per l’Università degli Studi di Bergamo.
[Tra un po’ uscirà la seconda edizione rivista del mio “Dante, nostro contemporaneo” (Castelvecchi). Pubblico qui una versione leggermente modificata di uno dei capitoli.]
1. Dante voleva un mondo di pace, un mondo come lo vuole la maggior parte di noi, ma a differenza di noi lo immaginava ordinato da un monarca dal potere assoluto. Il sogno politico del più grande poeta italiano non era non era forse troppo diverso da quello di chi oggi immagina di portare la pace con la forza in tutto il mondo; o da quello dell’Isis, che come il monarca dantesco ritiene di aver ricevuto il potere direttamente da Dio. Dante, per le sue prospettive imperiali, è totalmente distante agli occhi di chi, come la maggior parte dei moderni, vorrebbe un mondo libero, democratico ed egualitario.