1. Il 13 ottobre 2022 è morto Costanzo Di Girolamo. Nato nel 1948, CdG è stato assistente incaricato di Filologia romanza all’Università di Napoli, lecturer di Lingua e letteratura italiana alla McGill University di Montréal, Assistant Professor di Letterature romanze medievali alla Johns Hopkins University di Baltimora, professore di Teoria della letteratura e poi di Filologia romanza all’Università della Calabria, di Filologia e linguistica romanza all’Università di Napoli Federico II dal 1989 al 2018 e infine emerito (traggo le informazioni dalla sezione I nostri antenati del sito della Federico II, ideata e curata proprio da CdG).
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[Il 29 aprile esce la mia Filologia dantesca. Un’introduzione (Carocci). Questa è la Premessa]
1. La filologia dovrebbe porsi come obiettivo di ricostruire e interpretare correttamente i testi, letterari e non. Questo compito consiste talvolta nel riscoprire e nel riproporre il raro, l’antico o i documenti che appaiono significativi per ragioni storiche; ma in genere sta soprattutto nel restituire ai lettori un testo il più vicino possibile all’originale, cioè, fino a prova contraria e quando non ci siano dubbi sulla natura di tale volontà, quello che si ipotizza corrispondere all’ultima volontà dall’autore.
1. La filologia romanza gode di buona salute. A parte le numerose ricerche individuali, chi sfoglia i programmi dei grandi convegni delle società internazionali ha l’impressione di discipline per le quali, tra i progetti di gruppo già realizzati e quelli in cantiere, non mancano né le energie né i finanziamenti. E i filologi romanzi sono di solito d’accordo su un punto: la risposta alla domanda “perché fare filologia romanza nel XXI secolo” è: “perché sì”.